Perchè in Italia non nasce un Campione.

Tennis Italiano”, la storica rivista specializzata, con l’uscita di febbraio ha fatto mille…1000 numeri…e l’editoriale del Direttore Enzo Anderleoni è per tutti gli appassionati, gli addetti ai lavori, i genitori…fonte di molti pensieri e riflessioni.

L’argomento è appunto “Perché in Italia non nasce un Campione” ed il Direttore prende spunto da due articoli (uno di Riccardo Piatti e l’altro di Giordano Maioli **) e da una intervista (di Novak Djokovic) che appaiono appunto nel numero mille della rivista.

Anderleoni si sofferma su alcuni aspetti che emergono da questi articoli e dall’intervista di Djokovic e scrive che…

“….il livello del tennis è molto alto e per vincere non basta più la forza e la tecnica, ma ci vuole la mentalità giusta,…è necessario avere carattere, determinazione, assumersi responsabilità,…”

Continua dicendo che per sviluppare questi aspetti…

“…è necessario avere vicino le persone giuste, qualcuno che si “prenda cura” di te…”

e dopo l’esempio di come si sono comportati i maestri di Djokovic, il Direttore si domanda…

“… a che capitolo è l’ argomento “prendersi cura” …” nella formazione dei maestri italiani e “…Chi lo insegna…”  ai maestri visto appunto che ormai

“… l’elemento chiave non è più il diritto ed il rovescio. E’ il “prendersi cura“…” 

Questo concetto viene  rafforzato parlando del padre delle sorelle Williams che è un “autodidatta” della racchetta e del padre di Marion Bartoli che segue la figlia, ma è un medico.

Per molti di voi che hanno figli che fanno Tennis Agonistico (su questo argomento vedi post specifico) , procurarsi il numero 1000 della rivista e leggere bene sull’intera questione può essere, a mio parere, un ottimo “punto di partenza” per valutare e sviluppare al meglio la situazione nella quale stanno crescendo i vostri ragazzi.

**Giordano Maioli è General Manager di “Australian“, ha vinto nel 1966 i Campionati Assoluti, ha giocato 19 volte in “Coppa Davis” dove nel 1972 è stato anche Capitano.

Altri Articoli del Blog:

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Le SENTENZE del Padre

– PENSARE da Campioni: Rafael NADAL 

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Ci sono 2 commenti per questo articolo
  1. Mario alle 22:02

    L’articolo “Perchè in Italia non nascono campioni” merita qualche commento in più.
    Penso che in Italia non nascano campioni perchè manca una cultura tennistica; quello che potrebbe essere uno sport popolare, viene ancora relegato a sport di elite. Se solo le amministrazioni pubbliche costruissero accanto ai campi di calcio, pallavolo, basket dei semplici campi in cemento, il cui costo di manutenzione è prossimo allo zero,non sarebbe così. Ci sarebbe una platea maggiore che proverebbe di propria iniziativa ed in modo naturale, nella stessa misura in cui oggi i ragazzi prendono un pallone e fanno 2 tiri. Certo il tennis non è il calcio: non si fanno squadre, non ci sono le tessere, non si vendono i giocatori (anche bambini), non ci sono i dirigenti, non si costituiscono le associazioni dilettantistiche, non ci sono gli sponsors, le fatturine ecc. ecc. ecc. Vedi quanto è più pulito il tennis? Hai mai visto picchiarsi per una partita di tennis? Hai mai sentito gli spettatori durante un match incitare in modo incivile? Lo sport è anche vocazione culturale ….. se non ce l’hai e nessuno fa niente per creartela……….
    Io ho una bambina di 13 anni, l’anno scorso (dopo che aveva chiesto di giocare a tennis con me) l’ho portata in un circolo e la faccio giocare regolarmente 1/2 volte a settimana con un maestro. A lei piace, la faccio giocare volentieri e spero che impari affinchè questo sport sia sempre per Lei una fonte di divertimento anche per quando sarà grande e questo indipendentemente dai risultati che raggiungerà.
    Cordiali saluti. Mario De Luca

  2. Gianni alle 21:46

    Ciao Mario…grazie x il tuo contributo…i miei commenti sull’articolo di “Tennis Italiano” si rivolgono prevalentemente a chi ha ragazzi che già giocano tornei…
    Lavorando in un Centro Sportivo che accoglie moltissime famiglie da tutte le parti d’ Italia e parlando con i genitori degli ambienti nei quali crescono tennisticamente i ragazzi italiani, purtroppo emerge che sono ancora veramente molti quelli che si lamentano dei Programmi di “Agonistica” che vengono loro offerti dai propri Circoli di appartenenza….per questo ho offerto alcuni spunti di riflessione che mi sono sembrati interessanti per valutare i vari contesti personali dove giocano i ragazzi.

    Sono completamente d’accordo con te sul discorso di campi “aperti” a chiunque volesse fare “due palleggi” in modo naturale mischiandoli magari a qualche tiro a canestro o ai classici tiri in porta del calcio …ce ne fossero di queste possibilità….ma credo che le ns Amministrazioni Pubbliche, sopratutto in questi tempi…abbiano decisamente altro a cui pensare!!!

    Mi fa molto piacere sapere che la tua bambina si diverte a giocare e spero che viva sempre con entusiasmo e serenità la pratica del tennis, ma a 13 anni ci sono anche genitori che investono tempo e sopratutto soldi …molti soldi…x i loro figli sia in allenamenti che in trasferte x tornei, stages di perfezionamento, attrezzature, ecc… più “visioni” loro hanno a disposizione …meglio è….

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