QUANTO STRINGETE la vostra Racchetta??

presa

Molto spesso succede, durante il gioco, di fare molta fatica nel colpire la palla e vedere che questa non va profonda e veloce come si vorrebbe.

Specialmente gli adulti che hanno iniziato a giocare con una Tecnica piuttosto “Tradizionale”, non sono abituati a far caso a quanto stanno tenendo stretta la presa della racchetta.

Stringendo in maniera eccessiva la racchetta si genera una forte contrazione della mano e dell’avambraccio.

Di conseguenza, l’energia che verrebbe “naturalmente” trasferita sulla palla dallo “slancio” della racchetta, si “blocca” nella presa ed il colpo non risulta efficace.

Inoltre, questi “blocchi” ripetuti nel tempo, generando appunto eccessive tensioni muscolari, possono portare a fastidiose infiammazioni dell’avambraccio che molto spesso si trasformano nel famoso “gomito del tennista”.

Ma allora,…. quanto è necessario stringere la racchetta??

Considerando che nella Tecnica “Moderna” viene sfruttata al massimo la capacità naturale del corpo di muoversi (si ruota molto il busto, abitualmente si usano il polso e l’avambraccio, si gioca “non solo” di fianco, ecc…), non c’è un “livello standard” di pressione della mano sull’impugnatura.

E’ possibile però arrivare a possedere una buona sensibilità personale sperimentando i vari colpi del gioco con una pressione della mano “diversa” da quella abituale.

Divertirsi cioè a colpire la palla e “sentire” e vedere che succede quando le dita ed il palmo stringono pochissimo, tantissimo, “una via di mezzo”, ecc…

Già ai primi tentativi, naturalmente dando per scontato che la palla sia colpita in centro, sarà possibile accorgersi che più la presa è “allentata” rispetto allo standard abituale e più facilmente lo “slancio” della racchetta farà viaggiare la palla con maggior velocità e profondità.

“Sperimentate” questo genere di allenamento,…..e mandatemi notizie!!

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Ci sono 2 commenti per questo articolo
  1. gianni alle 7:34

    Grazie Fabrizio…anche il tuo è “notevole”….ho scaricato anche “La mano di Rod. Il Tennis e le scienze del caos” che mi leggerò con calma….saluti anche a te…gianni

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